Viaggio in Libia: Incisioni Rupestri nell’Akakus

Il Sahara fu abitato fin dalla preistoria come dimostrano i resti di industria litica del Paleolitico, Neolitico, Pleistocene, Olocene e persino del periodo acheulano, anche se il tipo di industria predominante appartiene al periodo ateriano.

Numerose sono le pitture e le incisioni rupestri che danno una interessante testimonianza sulla fauna e sulle genti che un tempo abitarono il deserto. Il nascere della pittura rupestre si può collocare nel Neolitico e si può distinguere in due fasi, l’una pre-camelica (anteriore all’introduzione del dromedario), naturalistica e assai raffinata, l’altra di epoca camelina schematica e scadente.

Anticamente, il Sahara non era un deserto: circa 30.000 anni fa, le sue montagne erano coperte di rigogliose foreste, la sua fauna era molto ricca, e i popoli che vi abitavano si dedicavano alla caccia e all’allevamento del bestiame.

Tra i soggetti rappresentati si notano spesso animali tipici della fauna tropicale da cui si deduce che anticamente il Sahara ebbe un clima diverso. Le migliori iscrizioni si trovano a Zenaga (Grande Atlante) e presso il wadi Geràt (Tassili n’Ajjer), nel Tibesti, nel Tassili e nell’Ahaggar (Hoggar).

Fra le pitture rupestri del Sahara si sono scoperte le più antiche rappresentazioni oggi note di funghi allucinogeni, allora molto probabilmente assunti dalle popolazioni locali in rituali sacri.

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.