La rabbia e l’orgoglio!!! ora basta!

Ieri la mia moto ha compiuto i suoi primi 15.000 Km. Sono stati kilometri pieni di passione, kilometri percorsi tra Toscana, nord Italia e Tunisia.

In questo primi cinque mesi di vita, ho dato alla mia moto tutto quello di cui aveva bisongno, l’ho coccolata con degli accessori Touratech per proteggerala, due marmitte Akrapovic per donarle un tono di voce piu’ deciso e svariati optional per renderla piu’ confrotevole e piacevole da usare.

All’inizio non la conoscevo, l’ho imparata ad amare pian piano, sopportandone i vizi di gioventu’ e godendo delle virtu’ di un motore collaudato ed emozionante.
Ho abbandonato la mia precendete cavalcatura con estremo dispiacere, poverina non ce la faceva piu’, centomila kilometri percorsi in poco piu’ di due anni e in svariate condizioni. Era il momento della pensione e quindi di cominciare un nuovo percorso fatto di scoperte ed emozioni da far emergere pian piano.

Mi sono sentito nel romanzo di Pirsing lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta quando l’ho studiata per un giorno intero subito dopo l’acquisto. Ho studiato ogni singola vite come per capire quale di queste potesse non essere quella “giusta”, ma erano tutte li, belle lucide e lubrificate come direbbe Palladilardo in Full Metal jacket.

La moto va usata e a me piace anche sporcarla nel fango ogni tanto, penso che a lei piaccia, la sento divertita tanto quanto mi diverto io, d’altronde e’ una KTM, dicono sia fatta anche per quello.
Le ho fatto male, ma subito le ho dato le migliori cure, l’ho portata dal meccanico in occasione dei fusibili che si bruciavano e le ho sostituito le leve piegate dopo una piccola caduta per cui mi sentivo in colpa. Ne ho spesi di eurini da quando l’ho portata a casa, ma si sa, quando vuoi bene a qualcuno non badi a spese.

Sono passati cinque mesi e ora e’ arrivato il momento di darle delle nuove cure. Chiamo il concessionario Giglioli di Milano da cui mi servo e noto con estremo piacere che la signora che risponde al telefono mi riconosce. Mi fa molto piacere instaurare un rapporto di fiducia con chi che mette le mani sulla mia moto. Se spendo dei soldi per curarla, preferisco lo faccia qualcuno di cui mi fido, con cui, non ho un semplice rapporto da “cliente” che paga e lo rivedi al prossimo giro di manutenzione programmata.

Tempo fa ho comprato un bel serbatoione, per sostituire il mio che e’ un po’ piccolino, ho ordinato dei pezzi di ricambio che mi mancavano e le chiedo se per caso sono arrivati. La risposta e’ no, ma fa nulla, anche quando una bella donna va dall’estetista non deve avere fretta, per quale motivo dovrei averne io? Inoltre dovro’ lasciargli almeno centocinquanta euro, la fretta non e’ certo un mio problema.

Prosegue il colloquio telefonico : Signora, dovrei fare il tagliando dei 15K, riusciamo a farlo per settimana prossima? e Contento aggiungo : Sa come le dicevo ho gia’ un bel po’ di giretti programmati. E qui mi crolla un muro arancione sulle spalle. La risposta e’ : No, mi dispiace, ma andiamo al 15 d’Aprile. Replico stupito : Ehm. Il 15 d’Aprile? Ma non e’ un po’ troppo un mese d’attesa? La mia moto per quella data avra’ 20K kilometri, come la mettiamo con la garanzia? Lei infierisce ancora di piu’ : Eh, sa noi prima facciamo le “NOSTRE” moto e poi quelle degl’altri. Rimango ammutolito, stupito, dispiaciuto, arrabbiato.
Dove e’ finito il mio rapporto di fiducia?

E’ necessaria una precisazione io la moto l’ho comprata a Firenze, non per motivi scontistici, ma per il semplice motivo che l’ho acquistata assieme ad altri due amici, facendo immatricolare le tre moto con le targhe consecutive. Insomma, una cosa tra amici, tra appassionati. Tornando alla telefonata; con ancora la corneta in mano, penso quindi se la moto non e’ loro, mi viene il dubbio di non essere un buon cliente. Eh gia’ magari e’ cosi.
Poi penso ai 15K kilometri in 5 mesi, ai pezzi di ricambio e gli accessori acquistati da loro. Forse il tagliando da duecentocinquanta euro ho sognato di averlo fatto da loro.

Forse borsa da serbatoio, smagliacatena, pastiglie freni, oli, raiser e i circa cinquecento euro sborsati dal sottoscritto sono finiti nelle mani di qualcun’altro. Be’ termino la conversazione con un buonasera e continuo con le mie considerzioni.
No, io sono un buon cliente, non’e’ questo il problema, non sono nenanche uno che rompe le scatole piu’ di tanto, il problema e’ che a loro dei buoni clienti non frega nulla perche’ di clienti ne hanno tanti quanti ne vogliono.

A Milano ci sono solo loro e l’altro a Cinisello, improponibile per scomodita’ rispetto a dove abito io; inizia a prendermi la rabbia, la rabbia di vivere in un pese che permette che vengano create queste situazioni. Forse non centra KTM, forse e’ un problema generalizzato a tutti gli acquirenti di mezzi motorizzati. Perche’, io che ho un meccanico sotto casa di cui mi fido ciecamente non posso portarci la mia moto a tagliandare?
Solo perche’ non e’ ufficiale? Be’ se l’ufficialita’ vuol dire essere trattati con questa sufficienza allora preferisco farmi i tagliandi da solo e perdere la garanzia.

Perche’ le associazioni dei consumatori permettono che le case motociclistiche creiono queste situazioni spiacevoli per un cliente che ha speso dodicimila euro per acquistare una moto uscita dalle loro fabbriche?
Quest’estate faro’ un viaggio di oltre dodicimila kilometri, con quale fiducia potrei mai lasciare nelle mani di questi personaggi.
La moto che mi deve riportare a casa? La moto di cui mi devo per prima cosa fidare anche grazie alla fiducia che ho riposto nel meccanico che l’ha curata. Se non mi sentono un loro cliente, che fiducia potro mai avere di loro anche quando sara’ il mio turno in lista d’attesa? Perche’ mai dovrei dover per forza andare da loro? Io ho solo la moto, portare la moto fuori citta’ per un semplice tagliando “obbligatorio” per me significa perdere come minimo una giornata di lavoro.

Vi sembra giusto? Io so solo una cosa, queste persone non mi vedranno mai piu’ varcare la soglia del loro bellissimo negozio, la mia amata moto ricevera’ delle cure da qualcun’altro, questo vorra’ dire un disagio, fatica, ma nulla vale tanto quanto la dignita’ di una persona che vuole semplicemente la fiducia del suo meccanico.Lascero’ i miei soldi da “NON” cliente da qualche altra parte, magari su ebay, a qualche concessionario americano.

Con il concessionario in questione parlero’ di persona quando andro’ a ritirare i pezzi, eh gia’ li ordinati e io sono di parola, anche se non sono un “cliente” loro, ma chiaramente le mie parole le sentiranno.

Un Saluto
Simone Monticelli

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