In questi giorni stiamo pianificando il prossimo viaggio con Kamillo, quello estivo, che con tutta probabilità ci porterà a visitare luoghi che conosciamo un po’ meno rispetto a quelli in cui abbiamo viaggiato in motocicletta.
La nostra esperienza di camperisti è sempre la stessa, meno che zero, quindi stiamo cercando di inventarci qualcosa per farci sentire più al sicuro senza in realtà sapere di preciso cosa possa servirci.
La filosofia con cui vogliamo affrontare questo tema è sempre la stessa, poca spesa, tanta resa: Iniziamo con il montaggio di blocchi porta interni che serviranno ad ovviare alla scarsa sicurezza offerta dalle serrature originali di Kamillo. Scegliamo dei comuni bloccaporta reperibili in ferramenta cercandone del tipo con eventuale possibilità di essere chiusi con un lucchetto.
Il blocco viene montato in modo da essere poco visibile dall’esterno in una posizione comoda da utilizzare.
Questo si andrà ad incastrare sul longherone della cabina che abbiamo dovuto bucare. Successivamente dovremo costruire una copertura da installare sotto ad essa in modo da evitare che si possa spingere il bloccaporta dall’esterno.
A cosa serve avere dei blocchi alle porte quando in fin dei conti basta rompere il vetro di un finestrino per entrare nel camion e fare il bello e il cattivo tempo? Per risolvere questo problema, che però mi pongo solo nel caso in cui il viaggio attraversi luoghi molto popolati e qualche città, non c’è molto da fare, bisogna installare delle grate protettive.
L’idea di utilizzare delle barre tipo quelle delle camionette della polizia o, peggio, come quelle per il trasporto dei detenuti non ci piaceva molto. Oltretutto viaggiare in quel modo a mio avviso tende ancor più ad allontanarti dal mondo esterno facendoti assumere una parvenza militare poco gradevole.
No! Dovevamo utilizzare un metodo altrettanto sicuro ed utile che però ci lasciasse ancora guardare come “semplici” turisti su un mezzo strano e non dei guerriglieri sul fronte di battaglia.
Eccoci quindi a disegnare delle grate sfruttando la mia passione per l’arte di Keith Haring… proviamo!
Iniziamo tracciando sul cartone la dima del finestrino e disegnando quello che sarà l’obiettivo finale.
Pieghiamo il ferro ricostruendo il disegno e riportandolo dentro un telaio di ferro che poi avviteremo alla portiera.
Ecco il primo dei due disegni terminati, ora occupiamoci del secondo…
La procedura è la stessa, cambia solo il disegno (questo sarà quello del lato passeggero).
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