Si, va bene, sto Unimog va ovunque: scala le montagne, attraversa i fiumi, s’arrampica sulle pareti rocciose come solo Manolo sapeva fare e allora? E’ davvero un mezzo inarrestabile che non teme nessun tipo di percorso?
Leggendo i racconti di chi lo possiede e ascoltando i loro racconti pare di si, ma troppo spesso, discutendo di moto, mi sono imbattutto in chi non sa ammettere i difetti del proprio mezzo. Ora, parlando di un camion temo che il problema sia ancora più accentuato: chi mai direbbe che il suo mezzo da sei milioni di dollari non è il migliore e che sopratutto non si ferma advanti a nulla?
Per rispondermi allora ho cercato in giro immagini di Unimog in difficoltà e per il discorso che facevo devo dire che ho fatto fatica a trovarle, tuttavia ecco quelle che mi sono capitate tra le mani.
Sopra possiamo vedere la foto di un MOG in difficoltà: gli Assi portali qui hanno forse peggiorato la situazione dato che le ruote sono riuscite ad affondare molti prima che la pancia del camion toccasse la cresta della duna. Fortunatamente come si vede in foto il pilota non era solo; alcune persone stanno attaccando una cinghia per iniziare il disinsbbiamento utilizzando un’altro mezzo. Per il pilota di questo MOG, se fosse stato solo, non sarebbe rimasta che l’alternativa di spalare.
Problema simile al precedente, un MOG in procinto di bloccarsi a causa di insabbiamento. Il pilota in questo caso sembra stato più bravo perchè ha mollato il gas quando si è reso conto di avere iniziato ad affondare. Chris Scott nel suo libro Sahara Overland parlando di casi come questi dice: con un camion un secondo di gas di troppo equivale a dieci minuti in più di spalata. In questa foto si vede che il pilota sta tentando di sgonfiare le gomme per aumentare l’impronta a terra del MOG e cercare quindi di uscire sulle sue ruote.
I casi come quelli descritti sopra sono i più consueti, e da questi si deve imparare. Ad esempio, prendendo il filmato qui sotto notiamo come il pilota stia cacciandosi nei guai insistendo sul pedale del gas pu senza avanzare neanche di un centimetro.
E’ molto probabile che il pilota in questione abbia dovuto lavorare con la pala per parecchio tempo…
Ecco qui a finaco la foto di un problema differente, il MOG affondato a causa di un terreno bagnato simile a quello che si può incontrare in un Chott. Guardando la foto mi sembra di capire che il nostro amico si sia infilato in una situazione un po’ critica e la manovra poteva essere evitata. Forse in questo caso la colpa è in gran parte di chi stava alla guida, tuttavia il peso del veicolo non contribuisce alla facilità di recuperare il danno.
In casi come questo l’utilizzo del vericello è molto rischiso perchè su terreni molli è possibile che inizi l’affondamento anche il mezzo trainante. Bisogna quindi iniziare a scavare e provare a liberarsi utilizzano le piastre da sabbia, ma come vediamo l’impresa è titanica.
E poi? A che problemi si potrebbe andare incontro portando un mezzo come questo nel deserto o comunque davanti a percorsi impegnativi. Molto semplice, la foratura e c’è poco da fare, cambiare la gomma di un camion non può essere paragonabile a fare la stessa cosa su un’auto o su una moto.
Non male eh?
E se non c’è più nulla da fare? nella foto sopra vediamo qualcuno che ha rinunciato a liberare il suo mezzo, certo si tratta di un camion un po’ vecchio e non certo di un prezioso Unimog preparato per il deserto però questo deve essere un monito per il viaggiatore: con il deserto non si scherza.
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