Eccoci pronti ad affrontare un nuovo ed importante aspetto dell’allestimento di Kamillo, la verniciatura degli interni con Flating marino.
Il primo apporccio con questo materiale non è stato dei migliori, sono stato in un negozio specializzato e ho comprato una latta da 750 ml che mi è costata 37 euro. Ho fatto qualche conto su quanto ci sarebbe venuto a costare (sulla scatola c’è scritto di passare 7 mani) e ho quindi capito che quello non era il prodotto giusto per noi!
Sono passato quindi al Leroy Merlin (che è il posto più caro dove poter acquistare qualsiasi cosa) e ho acquistato una latta da 2,5 lt di Flatting per imbarcazioni V33. Questo ha una finitura ambrata che scurisce un po’ il legno e quindi lo utilizzeremo esclusivamente per le parti non a vista.
Si inizia il lavoro carteggiando tutto il carteggiabile.
Un lavoro non molto bello stando a guardare le facce di Lucia
Oltretutto ora si comincia a stare un po’ stretti dentro Kamillo e quindi si fa fatica a fare questo lavoro senza spaccarsi la schiena…
Iniziamo qundi lo spennellamento e il legno cambia subito tonalità, diventando lucido e corposo…
Stiamo attenti a non sporcare con il flating l’Okumè delle finiture a vista, perchè poi queste andranno trattate con Flating trasparente.
Diamo una verniciata veloce anche al gavone posteriore…
Nella foto sopra si nota l’accesso al comparto batterie.
E poi anche al vano dove alloggeranno i magnetotermici.
Proseguo poi iniziando a piazzare qualche pannello di Okumè da 3mm con cui rivestire le pareti.
L’aspetto è molto accogliente e caldo, speriamo che non si smonti tutto alle prime buche!
Il taglio dei pannelli è una cosa un pò lunga, non abbiamo attrezzature professionali quindi capita di scheggiare un po il legno…
Incolliamo tutto con Sikaflex 252, ABSOLUTLY BOMBPROOF!
I tagli attorno alle finestre ci stremano, ho una paura enorme di spaccare qualcosa e gettare al vento un’ora di lavoro (e qualche decina di euro di legno!)
Il Sikaflex ha un potere adesivo qausi immediato, tuttavia ogni tanto è bene puntellare i pezzi!
I tagli non finiscono mai, e a fine serata ne abbiamo messi pochini di pannelli ….
Procediamo con la verniciatura dell’interno utilizzando il Flating marino.
Il risultato è interessante, sono state necessarie 6 mani per raggiungere la finitura corretta.
Qui sopra la vista dell’ingresso e delle due tavole che compongono parte del letto.
Intanto Lucia inizia la pannellatura delle pareti interne dei mobili con il Forex bianco. Un lavoro di precisione che solo lei è in grado di fare nel modo corretto
Ed ecco come si presenta l’interno del gavone posteriore dopo la pannelaltura. Siamo pronti per motnare i serbatoi dell’acqua.
Ecco come si presenta il nostro capannone nei giorni della verniciatura finale dei mobili. Nella foto sopra vediamo le parti che compongono il letto.
Ecco la dinette con le bocchette d’uscita dell’aria calda già montate. Quella centrale è la presa d’aria per il ricircolo.
Ed ecco qui sopra la nostra radio montata nel suo alloggiamento. La radio è una economicissima Majestic che però ha la possibilità di leggere MP3 da una scheda di memoria SD.
Ecco la predisposizione del gradino d’accesso al letto che funge anche da passaggio per i tubi dell’acqua e da alloggiamento per i rubinetti di segmentazione e di scarico.
Ed infine il frigorifero e la parete frontale della cucina dove alloggia il pannello di controllo della piastra di cottura Webasto X100.
Passiamo poi alla costruzione del piano del tavolo. Abbiamo deciso di recuperare tutto lo spazio possibile costruendo dei gavoncini accessibili dal pavimento.
In pratica il pavimento sotto al tavolo sarà asportabile per accedere ai serbatoi e agli impianti sottostanti e a questo saranno agganciati i gavoncini fatti su misura.
Questo qui sopra è la prima parte del pavimento, con un gavoncino che ne occupa quasi tutta la lunghezza.
Questa sopra invece è la parte che compone la parte più grande, con un gavoncino più piccolo facilmente accessibile dal corridoietto.
Ed è ora il momento di pensare al tavolo, che naturalmente deve poter essere rimosso facilmente per poter accedere agli impianti senza dover assumere le posizioni tipiche delle contorsioniste.
Molto semplicemente utilizziamo una guida di alluminio con una staffa in robusta plastica a cui avviteremo il tavolo costruito con il solito Okumè.
E’ anche l’occasione per testare il cuscino fatto su misura e ricoperto di una stoffa supertecnologica fornita dal nostro amico Silvio.
Ecco l’angolo bagno che prende una forma sempre più simile a quella definitiva.
Non può esistere una sala da pranzo senza un adeguato tavolo, quindi anche noi non possiamo farne a meno.
Eccoci quindi a lavoro sul tavolino che è costruito con compensato okumè da 12mm verniciato con diverse mani di flatting e poi bloccato alla parete con un sistema ad incastro.
c’è poi da lavorare sul gradino frontale sotto il quale passano gli impianti idrici e dove alloggiano i rubinetti per la segmentazione dei serbatoi. In questo caso il compensato è da 20 mm e fermato in posizione da due cerniere d’acciaio inox.
Ed ora è il momento di pensare alla costruzione dello sportello frontale che chiude il locale elettrico. Questo naturalmente deve avere una bella presa d’aria e il pulsante per lo sblocco.
Poi iniziamo a pensare ai comfort… è necessario utilizzare un pistoncino per sorreggere il grosso portellone che chiude il gavone posteriore.
E poi, finalmente, ecco che riusciamo a montare le antine posteriori del mobile a parete con due chiusure push-lock.
Ed ecco il risultato finale…
Vediamo ora qualche immagine che da una migliore idea di come sia composta la cellula del nostro Kamillo
Finalmente ci occupiamo anche del pavimento e delle sue rifiniture effettuate con angolari d’alluminio… un lavoro per Lucia
Il pavimento è realizzato con linoleum decorato in finto legno lavato. Una cosa pratica e sopratutto poco costosa.
Lucia ha fatto un lavoro certosino con l’alluminio creando un ambiente decisamente FASHION
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