L’idea è creare un portapacchi da montare sopra la cabina che funga da ripostiglio per le cose “grandi”. La struttura potrebbe fungere da deposito per le casse stile DAKAR oppure, molto più presumibilmente, da luogo in cui stivare oggetti tipo: ombrellone, sdraio, tavolo da cene in compagnia, biciclette, moto, terza ruota di scorta, piscina gonfiabile, canotto, zattera di salvataggio, zavorra per cintura da sub, barca a remi ecc. ecc.
Iniziamo questo lavoro con atteggiamento reverenziale nei confronti di chi prima di noi ha già affrontato l’arduo compito cercando un po’ di idee su internet. Il risultato è che con tutta probabilità dovremo piegare dei tubi di sezione impegnativa, diciamo 50 mm di spessore tra i 2 e i 3 mm. Difficile farlo a mano anche se mi sto allenando molto, potremmo anche sfruttare il peso del camion ma ho paura che i tubi si schiaccerebbero. Cerco quindi una piegatubi.
La prima volta che la provo il risultato è disastroso con i tubi da 2 mm che ho deciso di utilizzare ottengo solo delle deformazioni inutilizzabili. Studio possibili modifiche all’oggetto senza ottenere risultati apprezzabili (neanche mettendo sabbia dentro al tubo) quindi desisto. Studiando bene la struttura mi rendo conto infatti che il beneficio della piegatura ci sarebbe solamente in due punti in cui posso sopperire modificando il progetto.
Iniziamo forando la cabina per creare gli alloggiamenti dei rivetti filettati.
Forare parti come queste del camion ha sempre un fascino particolare, forse per via del fatto che sono vie senza ritorno. Proseguiamo con la costruzione della piastra vera e propria.
Eccola qui sopra, è avvitata in sei punti tramite tre rivetti filettati e tre viti passanti tutte M10.
Proseguiamo disegnando il fianco del camion su un pannello che poi utilizzeremo per realizzare con precisione (la nostra) le parti laterali del portapacchi.
Questa è la parte dove tento di sopperire alla mancanza di una piegatrice sfruttando il metodo utilizzato da dei maestri di questa arte, ovvero i mezzi prodotti dalla UNICAT.
Il tubo dei montanti laterali avrà una scanalatura che conterrà il profilo di ferro da 60x30x3 che si attaccherà alla piastra che avete visto prima. In questo modo il peso non sarà totalmente scaricato sulla saldatura ma sul profilo di ferro.
Provo ad ottenere la scanalatura con la taglierina al Plasma… un lavoraccio.
Ed ecco il risultato ottenuto sul primo fianco della cabina dopo qualche ora di lavoro.
I lavori proseguono in modo acrobatico sul tetto del camion, finalmente sfruttiamo il soppalco per qualcosa di veramente utile. In questo momento mi immagino cosa voglia dire fare il saldatore acrobatico in situazioni d’emergenza tipo sott’acqua… che lavoro!
Taglia di qua, sega di la, qualche imprecazione e parecchia fatica e finalmente vediamo qualcosa sorgere dal fondo del camion.
Proseguiamo i lavori costruendo i due montanti laterali
E quindi subito dopo ci dedichiamo al rinforzo della struttura con i due tubi trasversali tra i quali troveranno alloggiamento i fari.
La vista dall’alto a questo punto è questa che vedete qui sopra.
Con un po di lavoro ed utilizzando il paranco da macelleria che avevamo acquistato all’epoca dei lavori del rialzo del tetto smontiamo tutta la struttura per completare in modo più “serio” le saldature e per la verniciatura nero opaco.
Sul lato guidatore trova alloggiamento la scaletta per agevolare la salita sul tetto dato che non avremo più a disposizione la botola.
La vista superiore dove si vede la base su cui verrà avvitata la piastra di alluminio mandorlato.
Ed ora finalmente una foto dove si vedono due dei quattro fari che andremo ad installare.
Ora proseguiremo con i cablaggi: voglio avere al possibilità di accendere 1, 2 o 4 fari in modo da rendere flessibile sia il consumo che la luminosità prodotta.
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